Anna Maria Enriques Agnoletti

Nata a Bologna nel 1907, fucilata a Sesto Fiorentino (Firenze) il 12 giugno 1944, laureata in storia medioevale, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Aveva trascorso l'adolescenza e la giovinezza passando dalla città natale a Napoli, Sassari, Firenze seguendo gli incarichi universitari del padre Paolo Enriques (1878-1932), fratello del matematico Federigo. Dopo la laurea, conseguita nell'Ateneo toscano, aveva lavorato presso l'Archivio di Stato fiorentino ma ne era stata espulsa con le leggi razziali perché di famiglia ebraica. Battezzata nel 1938 (sua madre era cattolica), la giovane studiosa trovò lavoro a Roma presso la Biblioteca Vaticana.

È a Roma che, insieme al fratello Enzo, dopo l'8 settembre 1943 aderisce alla Resistenza. Non soltanto è tra i dirigenti del Movimento cristiano sociale ma, spostatasi a Firenze, fa in modo che la sua organizzazione si federi in Toscana con il Partito d'azione. Da Firenze prende contatti con i gruppi della Resistenza operanti nel Livornese, in Lucchesia, nella Val di Chiana e in Val d'Orcia e organizza la trasmissione via radio di informazioni agli Alleati.

È tradita da un agente provocatore, accolto in casa dopo che si era presentato, spacciandosi per un ex ufficiale, a nome di “amici cristiano sociali di Roma”. Con Anna Maria è arrestata -era il 12 maggio del 1944- anche la madre che, con lei, viene incarcerata. Dopo qualche tempo la figlia è condotta a Villa Triste. Qui Anna Maria viene torturata a più riprese nel corso di un interrogatorio, condotto dagli aguzzini della banda Carità, che si protrae per sette giorni e sette notti. Ma la giovane non parla. Ricondotta in carcere ne esce il 12 giugno per essere fucilata, insieme con altri patrioti, in località Cercina.