Laureato in Matematica, collabora con il Centro PRISTEM dal 1993. È membro della redazione di Lettera Matematica PRISTEM. Insegnante nei Licei, i suoi settori di interesse sono la divulgazione e la Storia della Matematica. Ha scritto numerosi articoli pubblicati su Alice e Bob, Lettera Matematica, PRISTEM/Storia e sul sito MATEpristem e del progetto Polymath. Ha svolto attività di sostegno alla didattica presso il Politecnico di Milano.
UNA COMMISSIONE STRAORDINARIA
Il primo luglio 1926 si riuniva la Commissione di maturità della classe Terza B dello storico Liceo classico “Massimo d’Azeglio” di Torino, fucina e culla dell’intellighentia subalpina.
A rendere la commissione straordinaria sarebbe bastato il nome di uno dei 29 esaminandi: Cesare Pavese, nato a S. Stefano Belbo (CN) il 9 settembre 1908, da Eugenio di professione vice-cancelliere e da Consolina Mesturini, come recita testualmente la pagella.
Ad attirare l’attenzione, tuttavia, è anche la composizione della Commissione d’esame: Giuseppe Corradi, celebre esperto dell’antichità greca e romana; Carlo Mazzantini, filosofo insigne studioso di Heiddeger e maestro di Augusto del Noce; Mauro Picone, matematico padre di una delle più importanti scuole matematiche italiane del Novecento, fondatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo a lui oggi intitolato, instancabile organizzatore e manager scientifico per più di mezzo secolo. Della Commissione d’esame era il presidente.
Colpisce l’incontestabile spessore scientifico e culturale dei commissari e ancora di più stupisce l’impegno da essi profuso. Si pensi che la Commissione si riunì una seconda volta in ottobre, dopo il lungo lavoro estivo, per esaminare i maturandi, rimandati in una o più discipline alla sessione autunnale.
Notevole la performance finale di Pavese: Italiano: otto, Latino: sette, Cultura greca: otto, Storia civile: otto, Filosofia e Economia Politica: otto, Scienze naturali, chimica e Geografia: otto, Educazione Fisica: buono e infine … uno stiracchiato sei in Matematica e Fisica.