Leonhard Euler

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Leonhard Euler, nato il 15 aprile 1707 a Basilea, è considerato il più importante matematico del XVIII secolo, ha fornito contributi cruciali in svariate aree della Matematica: dall'Analisi infinitesimale alla Meccanica razionale, dalla Meccanica celeste alla Teoria dei numeri e Teoria dei grafi.

La sua famiglia era legata da amicizia con matematici importanti, in particolare con la famiglia Bernoulli. Il padre, che aveva studiato Matematica con Jakob Bernoulli, diede a Leonhard i primi rudimenti nella disciplina, anche se pensava per lui ad un futuro da teologo. Il tredicenne Euler si iscrisse all’Università di Basilea prima a Filosofia, in cui si laureò a 16 anni, poi a Teologia. Nel frattempo seguì le lezioni di Johann Bernoulli, all'epoca uno dei più famosi matematici d’Europa. Nel 1727 Euler si trasferì all’Accademia Imperiale delle Scienze di San Pietroburgo, dove i fratelli Daniel e Nicolas Bernoulli insegnavano Matematica e Fisica. Nel 1730 divenne professore di Fisica nella città russa e, tre anni più tardi, professore di Matematica succedendo a Daniel Bernoulli. A San Pietroburgo ebbe inizio un importante periodo creativo nella vita di Euler che, con la collaborazione di Daniel Bernoulli, ottenne ben tredici premi dell’Accademia delle Scienze.

Leonhard Euler

 

A causa della tumultuosa situazione politica russa, Euler accettò l’invito di Federico il Grande di Prussia e si trasferì, nel 1741, all’Accademia delle Scienze di Berlino. Qui fu direttore, fino al 1766, della Sezione di Matematica e Fisica. Nei 25 anni di soggiorno berlinese scrisse e pubblicò moltissimi articoli. Si occupò anche dell’istruzione di una nipote di Federico il Grande scrivendole 234 lettere riguardanti la Fisica e la Filosofia. Queste lettere vennero raccolte e pubblicate nel libro "Lettres à une princesse d’Allemagne", che ebbe un enorme successo in quanto Euler - rivolgendosi ad un’adolescente – in ogni lettera esponeva tutti gli elementi necessari alla comprensione dell’argomento: un grande esempio di didattica e di divulgazione scientifica.

Nel 1766, su invito di Caterina di Russia, si recò nuovamente a San Pietroburgo, dove rimase fino alla morte. Cominciò in quel periodo a perdere la vista, prima a causa di una malattia poi di un’operazione. Nonostante col tempo avesse perso quasi completamente la vista, grazie  alla memoria prodigiosa, abilità nel calcolo mentale e al sostegno del maggiore dei tre figli che gli sopravvissero (Johann Albrecht, matematico e segretario a vita dell’Accademia di San Pietroburgo), del finlandese Anders Lowell e dello svizzero Nicolas Fuss gli permisero di rimanere creativo fino alla morte, avvenuta il 18 settembre 1783.

Ad Euler dobbiamo l'uso della lettera e per rappresentare la base del sistema di logaritmi naturali, di pi greco (π) per indicare il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio, del simbolo i per indicare √-1. Questi tre simboli danno luogo alla famosa uguaglianza e+1=0, che unisce i cinque numeri più significativi di tutta la Matematica. In Geometria è noto soprattutto per aver introdotto la cosiddetta relazione di Eulero V-S+F=2 che mette in relazione rispettivamente di facce, spigoli e vertici di un poliedro semplice. Nella sua "Introduzione all'analisi infinitesimale" del 1748, diede la prima trattazione completa dell'Algebra, della teoria delle equazioni, della trigonometria e della Geometria analitica. Precisò la definizione di funzione e affrontò la Teoria delle serie. Studiò le superfici di secondo grado e le curve di secondo e terzo grado. Sebbene fosse soprattutto un matematico, Euler fornì anche notevoli contributi di Astronomia, Meccanica, Ottica e Acustica.