Liber de centro gravitatis solidorum

Year: 2015
Si è sempre scritto su Archimede, e ancor di più lo si è fatto durante il 2013, anno a lui dedicato dalla comunità dei matematici per festeggiare il suo 2300° compleanno. E possiamo sicuramente dire che i suoi 2300 anni se li porta bene, dato che le sue opere destano ancora tanto interesse e si continua ad affermare la modernità dei suoi metodi.

F. Commandino (introduzione e traduzione di E. Gamba e V. Montebelli)

Liber de centro gravitatis solidorum

Edizioni della Normale, Pisa, 2015

pp. 216 (testo) + pp. 112 (anastatica); euro 40,00

 

Si è sempre scritto su Archimede, e ancor di più lo si è fatto durante il 2013, anno a lui dedicato dalla comunità dei matematici per festeggiare il suo 2300° compleanno. E possiamo sicuramente dire che i suoi 2300 anni se li porta bene, dato che le sue opere destano ancora tanto interesse e si continua ad affermare la modernità dei suoi metodi. Lo abbiamo ricordato di recente in questa rubrica a proposito di una commedia, scritta appunto nel 2013, e rappresentata a Cesena (si veda: matematica.unibocconi.it/libri/sulle-tracce-di-archimede).

Il personaggio centrale di questa commedia è l'umanista e matematico urbinate Federico Commandino, alla ricerca dei manoscritti di Archimede da tradurre e nello stesso tempo ricostruire, dato che nel corso del Medioevo i manoscritti originali, spesso malamente ricopiati da chi ben poco ne capiva, erano diventati quasi incomprensibili. E Commandino riuscì a ridare, con criteri filologici e ottima conoscenza della matematica, rigore e coerenza ai principali scritti di Archimede disponibili nel XVI secolo, traducendoli dal greco al latino.

In particolare il De centro gravitatis, pubblicato a Bologna nel 1565 dal matematico e umanista urbinate Federico Commandino (1509-1575) segna come il passaggio dalla piena acquisizione dell'opera di Archimede al proseguimento dell'opera stessa. Archimede si era limitato a determinare la posizione del centro di gravità nelle figure piane, Commandino estende la trattazione ai solidi arrivando fino al paraboloide. La nozione di centro di gravità sarà di primaria importanza per l'imminente nascita della scienza matematico-sperimentale. In tal senso è subito utilizzato da due allievi del Commandino, Guidobaldo del Monte (1545-1607) e Bernardino Baldi (1553-1617). Guidobaldo per lo studio delle macchine semplici, Baldi per criticare in termini archimedei i Problemi meccanici della scuola aristotelica.

Ora la traduzione in italiano di Gamba e Montebelli, con introduzione e commenti, è disponibile per chi volesse toccare con mano la profondità e modernità di una delle più note opere di Archimede, e vedere in che forma essa arrivò nelle mani degli studiosi che traghettarono la scienza antica verso quella moderna, attraverso la rivoluzione scientifica, che tanto deve proprio alle opere di Archimede.