La Scienza sospesa. Le vie della ricerca fra metodo ed euristica

La ricerca scientifica, cammino arduo e miracoloso verso la verità per l'immaginario collettivo, stimola la curiosità di chi ne è avulso e l'amore incondizionato di chi la pratica. Ma come procede la ricerca? Cosa assicura a chi indaga la possibilità di conoscere? E cosa trasforma una buona idea in una teoria? La fiducia che la società ripone nelle possibilità gnoseologiche della scienza si fonda tradizionalmente su due elementi essenziali: l'oggettività dell'esperienza sensibile e l'efficacia del metodo con il quale vengono trattati i dati sperimentali. Un saldo punto di partenza e una strada sicura su cui procedere, si potrebbe dire, rendono la scienza quello che è nell'opinione comune.

Ma alla luce della riflessione epistemologica contemporanea, che sottolinea l'impossibilità di attingere direttamente alla realtà e riconosce il progressivo indebolimento del metodo, si rende necessario un ripensamento radicale delle possibilità e dei limiti della scienza, nonché della nozione stessa di verità scientifica.

Un'analisi specifica meritano le dinamiche di ricerca in ambito matematico, dove emergono peculiarità che non consentono un’assimilazione agli altri settori scientifici. La natura teoretica degli oggetti di indagine, il ruolo essenziale del linguaggio e il carattere della verità matematica fanno di questa disciplina un terreno fertile e al tempo stesso scivoloso per l'epistemologia. Regno incontrastato della mescolanza, crasi di rigore formale e fantasia, astrazione e concretezza, eleganza e fatica costruttiva, la Matematica, forse ancor più delle altre scienze, si nutre dello iato tra lo sguardo basso di chi diligentemente ricerca e la visione globale che a un tratto si apre e mostra l'insospettabile contiguità del tutto.

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