La scomparsa Katherine Johnson, la matematica ci portò sulla Luna

La matematica afroamericana Katherine Johnson, che con i suoi calcoli scritti su una gigantesca lavagna del Centro Langley della NASA permise agli USA di vincere la sfida lunare, è scomparsa lo scorso 24 febbraio all'età di quasi 102 anni.

Nata in Virginia il 26 agosto 1918, fin dall'infanzia ha dimostrato grande talento per la Matematica. Diplomatasi a soli 14 anni, a 16 anni frequenta il West Virginia State College dove si laurea in matematica e francese nel 1937 a soli di 18 anni. Dopo la laurea si dedica all'insegnamento di matematica, francese e musica in una piccola scuola elementare del Virginia.

Ma il sogno di Katherine Johnson era la carriera scientifica e in particolare proseguire con ricerca matematica. Ma il mondo intorno a lei pone grandi barriere, siamo nel pieno del segregazionismo razziale e (in aggiunta) è una donna. Ma nel dopoguerra gli USA cominciano a investire nelle ricerche per conquistare lo spazio, una guerra con l'Unione Sovietica che non poteva essere persa. Il National Advisory Committee for Aeronautics (NACA), diventato poi NASA, era alla ricerca di nuovo personale e aveva aperto le assunzioni anche alle donne afroamericane presso il dipartimento di "Guida e Navigazione". Così Johnson, nel 1953, entrò a far parte del parte del team della NACA. Inizialmente lavorò in un gruppo di tecnici donne che eseguivano calcoli matematici (dette "computors") con il compito di leggere i dati dalle scatole nere degli aerei e svolgere precise operazioni matematiche.

Poi, dal 1958, Johnson fu assegnata al gruppo (completamente maschile) di ricerca di volo. Grazie alle conoscenze di Geometria analitica, Johnson fu subito apprezzata e, nonostante il suo essere donna afro-americana, riuscì a imporre la sua presenza e il suo contributo in tutte le riunioni. Come lei stessa ebbe modo di ricordare: "La maggior parte dei calcoli all'epoca li realizzai con carta e penna. L'importante era che fossero corretti...C'erano molti parametri da superare, i tipi di missione era diversi, il rientro a terra, traiettorie, velocità e altro ancora, avvenivano quindi con modalità diverse. Ma il nostro orgoglio era che riportammo sempre a terra i nostri astronauti".

Katherine Johnson alla NASA (1966)

 

Nel 1959 ha calcolato la traiettoria per il primo volo spaziale con equipaggio e nel 1961 la finestra di lancio per la missione Mercury. Nel 1962, quando la NASA utilizzò per la prima volta i calcolatori elettronici per il calcolo del volo orbitale, le venne richiesto di verificare i calcoli del computer, poiché il cosmonauta di John Glenn si rifiutava di volare senza la sua conferma.

Ma il progetto che ha portato Johnson nella storia è stata la missione lunare Apollo 11 del 1969 per quale ha calcolato la traiettoria. Il suo lavoro per le missioni spaziali è poi proseguito fino al pensionamento (nel 1986) nelle successive missioni Apollo, nel programma dello Space Shuttle e, infine, con la progettazione dei primi piani per la missione su Marte.

La vita di Katherine Johnson è stata resa immortale con il film del 2016 "Il diritto di contare" e sempre nello stesso anno ha ricevuto, dall'allora presidente Obama, la medaglia Presidenziale della Libertà.

Katherine Johnson al Langley Research Center (1980)