Non spendiamo abbastanza

08/09/2010

Oggi "il Fatto Quotidiano" dedica un articolo a firma di Luigina D'Emilio al Rapporto OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sull'educazione "Education at a glance 2010" che prende in considerazione i dati del 2008. Dal documento, che analizza l’istruzione dei 30 Paesi aderenti all’organizzazione, risulta che il nostro Paese spende solo il 4,5% del Pil nelle istituzioni scolastiche contro una media europea del 5,7%. Dietro di noi, tra i paesi industrializzati, solo la repubblica Slovacca, mentre Brasile con il 5,2% e l’Estonia con il 5% spendono di più. L'Italia è sotto la media e a rimetterci sono soprattutto le università, sul rapporto si legge che la spesa media per studente incluse le attività di ricerca è 8.600 dollari contro i quasi tredicimila OCSE.

Commenta la D'Emilio: "anche se i dati in questione fanno riferimento al 2008 e non tengono conto delle novità intervenute, viene da chiedersi come possa il nostro Paese diventare più competitivo sul piano economico visto che la riforma Gelmini, con otto miliardi di euro di tagli spalmati in tre anni, mette l’istruzione italiana in ginocchio. Se poi si aggiungono i diecimila precari che rischiano il posto, le 3700 classi in meno dello scorso anno con ventimila alunni in più negli istituti, il conto è presto fatto. E non serviranno certo i prossimi dati Ocse per conoscere il futuro di un settore condannato al peggioramento."