I calcoli a mente non servono più! Intervista a Conrad Wolfram

07/11/2017

L'80% di quel che si apprende nei corsi di matematica non serve a niente. Questo, in sintesi, il contenuto dell'intervista che l'esperto di tecnologie britannico Conrad Wolfram, fondatore di CBM (Computer-Based Maths) il cui scopo è la rifondazione della didattica matematica, ha rilasciato lo scorso 2 novembre al quotidiano spagnolo El Pais.

Ha affermato Wolfram: "I matematici mi odieranno perché dico questo, ma prima dei computer le matematiche non erano molto utili per la quotidianità, per la vita in generale. In qualsiasi campo in cui si usino molti dati, come la fisica, la biologia o la sanità, il calcolo ha elevato le matematiche a uno stadio nuovo. I problemi reali del XXI secolo si possono risolvere soltanto utilizzando i computer e perciò devono entrare nel sistema educativo come parte fondamentale dei corsi di matematica. Tenere i bambini nelle aule a calcolare a mano equazioni di secondo grado ormai non ha senso: bisogna insegnare loro a interpretare i dati e a trarre utilità dalle matematiche". Secondo Wolfram, insegnare i procedimenti di base è giusto ma complicarli "fino all'estenuazione è una strategia sbagliata".

Conrad Wolfram

 

Nell'intervista Wolfram afferma di non condividere la tesi che il calcolo aiuti ad afferrare meglio il significato dei numeri: "Quando è stata l'ultima volta che avete moltiplicato 3/17 per 2/15? Probabilmente lo avete imparato a scuola ma non lo avete messo mai in esecuzione. Molti esperti diranno che moltiplicando le frazioni stai imparando, ma in realtà stai solo ricordando un procedimento. In realtà non stai capendo perché lo fai né a cosa serve". E aggiunge: "I problemi da risolvere sono molto più complessi ed è su questo che bisogna esercitare i bambini. (…) Saper dire al computer con codici e numeri quel che precisamente deve fare. Matematiche, programmazione e pensiero computazionale devono essere la stessa materia".

Intanto Wolfram è riuscito a introdurre la sua didattica della matematica in Estonia che, con una popolazione di un milione 300 mila abitanti, si considera il Paese più digitale d'Europa. Oggi l'Estonia ha superato la Finlandia nel settore delle scienze matematiche e ha introdotto il progetto di Wolfram come pilota nel 10% delle scuole secondarie.

Qui l'intervista.