La lunga Grande Guerra degli statistici italiani

Dal numero 92 di Lettera matematica pristem, tutto dedicato al contributo della Matematica e dei matematici durante la Grande Guerra, proponiamo l'articolo di Jean-Guy Prévost che racconta il contributo essenziale degli statistici italiani durante la prima guerra mondiale e il loro ruolo nel primo dopoguerra.

 

Per gli statistici italiani, la Grande Guerra ha rappresentato un punto di svolta decisivo. Nel corso del decennio precedente al conflitto, vale a dire tra il 1906 e il 1915, la Statistica ita-liana aveva conosciuto un rinnovamento metodologico spettacolare, dovuto in gran parte a una manciata di giovani studiosi, quali Costantino Bresciani (1882-1963), Corrado Gini (1884-1965) e Giorgio Mortara (1885- 1967), ma anche ad alcuni statistici più maturi come Rodolfo Benini (1862-1956) e Francesco Coletti (1866-1940). Nella tabella 1 si fornisce un esempio di questo grande lavoro, classificato per temi, che restituisce in modo convincente l'idea della grandezza e profondità di tale rinnovamento. I nomi citati mostrano che il termine "statistico" veniva usato per indicare essenzialmente quei professori o assistenti che gravitavano intorno alle cattedre di Statistica nelle Facoltà di Giurisprudenza o che si occupavano di studi inerenti la Demografia o l'Economia politica, piuttosto che matematici studiosi di Calcolo delle probabilità (anche se spesso gli argomenti di studio erano comuni a entrambi i gruppi e sussistevano importanti collaborazioni, come ad esempio successe tra Gini e matematici come Luigi Galvani e Francesco Paolo Cantelli). Non è questa la sede per soffermarsi su questo lavoro, ma bisogna sottolineare che alla vigilia dello scoppio della guerra Gini pubblicò alcune Memorie in cui presentò il famoso coefficiente che ora porta il suo nome [9] e poi, a seguire, Gaetano Pietra (1879-1961) approfondì dal suo punto di vista le relazioni matematiche tra i vari indici di variabilità e di concentrazione sviluppati da Gini negli anni precedenti [27].

(Traduzione dal francese di Jacopo De Tullio)

 

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