La scomparsa di Henri Cartan

Poche settimane fa – nel mese di Agosto – è morto Henri Cartan, uno dei maggiori matematici francesi del Novecento. Figlio “d'arte” – di Elie Cartan (1869-1951) – era nato a Parigi nel 1904, destinato così a diventare un testimone diretto di tutto un secolo.

 

Henri Cartan lascia contributi particolarmente importanti nel campo della Topologia algebrica e nello studio delle funzioni di più variabili complesse. Nel 1956, con Samuel Eilenberg, aveva pubblicato il volume Homological Algebra . Nel 1980 era stato insignito del prestigioso Premio Wolf , a coronamento della sua carriera scientifica.

Si era anche impegnato e distinto per lo sviluppo della comunità matematica internazionale. Dal 1967 al '70 aveva presieduto l' Unione Matematica Internazionale . Nel 1992, a 88 anni dunque, aveva inaugurato con un breve discorso il primo Congresso europeo di Matematica ed era stato eletto presidente d'onore del suo Comitato scientifico.

Henri Cartan viene ricordato, insieme a André Weil, anche come fondatore del gruppo Bourbaki. Eravamo all'inizio degli anni '30. Un gruppo di giovani docenti si ritrova all'Università di Strasburgo e, nel preparare le lezioni, scopre di condividere un uguale giudizio critico nei confronti dei vecchi manuali di Analisi, allora in uso. La polemica verso le generazioni più anziane era in Francia particolarmente sviluppata perché la guerra del ‘14-‘18 aveva tragicamente ridimensionato la generazione “di mezzo” e i giovani trentenni si trovavano spesso a interloquire con anziani maestri formatisi ancora nell'Ottocento. Le critiche ai vecchi manuali spingono presto i giovani professori di Strasburgo a scrivere loro un nuovo testo di Analisi.

E' l'inizio del gruppo Bourbaki con la “scoperta” (subito successiva) che le idee alla base di quello che poteva essere un nuovo manuale di Analisi sono talmente originali da implicare una diversa “riscrittura” di tutto l'edificio matematico, con una diversa classificazione, un diverso filo dipanatore “dell'intricata matassa”, una diversa centralità assegnata al concetto di struttura .

Così André Weil nei suoi Ricordi di apprendistato (Einaudi, 1994) ricorda la nascita di Bourbaki:

A Strasburgo ritrovai Henri Cartan e ripresi il corso di “calcolo differenziale e integrale” del quale eravamo incaricati insieme; in questo modo ero difatti riuscito a sottrarmi al corso di “matematiche generali. Il libro di testo tradizionalmente adottato per questo insegnamento, il volume di Goursat, ci pareva sempre più inadeguato. Senza tregua Cartan mi domandava quale fosse a mio avviso la maniera migliore di affrontare questo o quel capitolo del programma. (…)Un giorno d'inverno, sul finire del 1934, ebbi un'idea luminosa per porre fine ai quesiti persistenti del mio collega. “Siamo cinque o sei amici – gli dissi più o meno – tutti incaricati di questo stesso corso in varie università. Riuniamoci e sistemiamo questa faccenda una volta per tutte, così non mi assillerai più con le tue domande”. Non sapevo che in quello stesso istante era nato Bourbaki ”.