Le vicende di Archimede e della sua opera

Dal dossier dedicato ad Archimede pubblicato sull'ultimo numero di Lettera matematica pristem (n. 86) presentiamo l'articolo dello storico della Matematica Pier Daniele Napolitani in cui ripercorre alcune vicende della vita di Archimede e della sua opera , la cui riscoperta ha segnato la nascita della scienza moderna.

 

Tradizione e traditio

Tradizione, nel linguaggio corrente, significa la trasmissione del patrimonio culturale delle generazioni passate (non senza qualche sfumatura: le tradizioni “folkloristiche” o quelle “familiari”). Tradizioni anche bizzarre, curiose: baciarsi sotto il vischio, mangiare il panettone, tirare le orecchie a qualcuno quando compie gli anni... Più austero è il concetto di tradizione in filologia: traditio è il processo con cui l’opera di un autore è giunta fino a noi, quello che ci trasmette il testo, che si incarna di volta in volta nei suoi testimoni ovvero i manoscritti e le stampe che lo tramandano.

Chi si voglia accostare alla figura e all’opera di Archimede, scoprirà però ben presto che, in questo caso, tali due accezioni sono inseparabili. Da un lato, infatti, fin dall’antichità si viene formando un mito che nell’Occidente latino, a partire dal Rinascimento del XIII sec., diventerà un mito operativo: che spinge cioè a ricercare i testi, a tradurli, ad affaticarsi su di essi nella speranza di scoprirvi quei segreti che di Archimede avevano fatto una leggenda. La “tradizione” porta così alla costruzione di una complessa traditio testuale, capace di orientare la ricerca a distanza di secoli e di modellare intorno a sé il concepimento e il parto della nuova scienza galileiana e i primi passi di una Matematica completamente nuova.

Qui tratteggeremo questa storia complessa: dallo splendore della Siracusa del III sec. a.C. al suo appannarsi con il cadere del mondo antico, la traditio attraversa il mondo arabo, come risorge negli scriptoria bizantini del IX sec. per poi dipanarsi nelle corti e nelle biblioteche del Rinascimento italiano, così come fra i suoi ingegneri e i suoi artisti. Sarà dagli incontri e dalle frizioni fra queste culture – umanistica e “tecnica” – che la riscoperta di Archimede si trasformerà nel primo passo della Matematica e della scienza moderna.

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