Ultime notizie dal villaggio di Vfnkw

Probabilmente molti dei frequentatori di questo sito conoscono Vfnkw, il grande cacciatore di tigri e mitico scopritore dei numeri reso celebre da Enrico Giusti nel suo libro "Ipotesi sulla natura degli oggetti matematici" (Bollati Boringhieri).

Anche nelle scuole della tribù di Vfnkw soffia il vento del rinnovamento, e fervono le discussioni su come trasmettere ai giovani del villaggio le conoscenze matematiche che ormai sono patrimonio della tribù.

 

 

- Non è possibile!- disse Mmnnll.

 

Erano seduti in cerchio, al centro del villaggio; attorno a loro c'erano i giovani della tribù. Tutti, bambini e ragazzi, avevano in mano un osso intagliato, di quelli che Vfnkw aveva usato per introdurre la sua grande novità, i numeri: sapete, Unghia, Duna, Stria, Quatta e così via.

Da quando la vita della tribù era stata sconvolta da queste scoperte era diventato obbligatorio, prima delle cerimonie di iniziazione delle quattordici primavere, ricevere dagli anziani la rivelazione delle potenze nascoste dei numeri. E gli anziani insegnavano usando quegli ossi: c'erano ancora, tra di loro, quelli che avevano conosciuto Vfnkw, e alcuni addirittura avevano in loro un po' della sua sapienza, perché avevano partecipato al grande banchetto che era stato fatto nel villaggio dopo che lui, Vfnkw, era morto. Al banchetto c'erano stati dei mugugni perché il capo aveva voluto tutto per sé un decimo di Vfnkw: ma questa era la nuova legge della tribù. La testa di Vfnkw, quella, nessuno l'aveva avuta (anche se i vecchi dicevano che proprio quella bisognava prendere per ricevere la sapienza del grande cacciatore e scopritore dei numeri): il capo l'aveva data alle donne che l'avevano seccata per bene e poi era stata messa in cima al totem che stava in mezzo al villaggio. Quel totem era molto bello, e il capo aveva voluto che i più bravi intagliatori lo decorassero, e naturalmente c'erano delle tacche, e dei disegni bellissimi. Adesso era molto rovinato: un mammouth c'era andato a sbattere contro, e poi i colori erano sbiaditi, e i ragazzi che non riuscivano a imparare i numeri e venivano puniti per questo, per vendicarsi di notte andavano a farci i loro bisogni sopra.

 

 

Ormai di ossi intagliati se ne facevano con tutti gli animali. Il capo ne aveva una collezione bellissima, e il pezzo forte era proprio un osso della gamba di Vfnkw con le sue belle tacche. I più ricchi del villaggio usavano addirittura delle zanne di mammouth. Alcuni dicevano che era più facile usarli se si coloravano, e allora avevano un osso bianco con Unghia tacca, un osso colorato di arancione con Duna tacche, un osso colorato di verde con Stria tacche, e così via. Li chiamavano Rgl.

 

- Non è possibile! – Ripetè Mmnnll.

 

- Che cosa, non è possibile? – gli chiese il suo aiutante.

 

- Non hai sentito i tamburi che battono dal villaggio del grande capo? Si cambia tutto! Non possiamo più insegnare i numeri usando gli ossi. Dicono che la potenza dei numeri è molto più grande! Che non possiamo rinchiuderla in questi ossi! Che i numeri ci indicano il succedersi delle primavere, i numeri ci dicono cosa è più lungo e cosa e più corto. I numeri non sono solo tacche: i numeri sono l'ordine e la misura di tutte le cose.

 

- Maestro – rispose il discepolo- tu ce l'hai sempre detto. Tutti lo sapevate, voi saggi. Ma i numeri si sono sempre insegnati così…

 

- Ah, ma io lo so chi è stato a far cambiare idea al grande capo: è stato Nrcgst. Ce l'ha sempre avuta con gli ossi, i sassolini, e tutte le altre cose che i maestri hanno sempre usato. Ha ragione, ma cosa ce ne facciamo di tutti questi ossi? Tutte i villaggi sono stati riempiti di ossi, tutti i maestri sanno insegnare le formule magiche dei numeri solo usando gli ossi. Dove li mettiamo adesso?

 

I ragazzi seduti in cerchio avevano sentito l'ultima domanda, e lo guardavano perplessi. Ognuno, con il suo osso in mano, si sentiva forte e sicuro: partecipava alla magia dei numeri, quella che aveva cambiato la vita della tribù; gli sembrava di toccarla. E adesso gli ossi diventavano cose inutili?

 

-Cosa ne facciamo di tutti questi ossi? – continuava a ripetere Mmnnll.

 

- Maestro, forse io ho un'idea- disse il discepolo – Tu conosci la Pietra Sacra, quella che il grande sacerdote nasconde nella sua caverna e mostra solo durante la luna piena….

 

- Quale? Quella tutta liscia, che ha Tesa facce tutte perfettamente uguali? Nessuno si può avvicinare ad essa per toccarla. Molti si domandano quante punte ha, e noi illuminati sappiamo che ne ha Lotta! Molti cercano di indovinare quante creste ha, ma questo è molto difficile da sapere, perché sono più delle dita delle mani! La natura della Pietra è una grande magia misteriosa e potente, come quella dei numeri, ma pochi lo sanno. Verrà il giorno in cui verrà riconosciuto!

 

- Sì, o maestro. Ma ascolta la mia idea. Potremmo tagliare tutti questi ossi, che non servono più a niente, e farci delle pietruzze, uguali alla Pietra Sacra, ma più piccole. Così ognuno ne potrebbe avere Unghia, Duna o quante ne vuole.

 

- E cosa se ne fa la gente di queste ossi con la forma della Pietra Sacra?

 

- Mah! Io ho anche pensato che potremmo decorarli , magari potremmo incidere su ogni faccia il segno di un numero, per ricordarci che le abbiamo fatte con gli ossi di Vfnkw. Così su una faccia ci mettiamo Unghia tacca, su un'altra Duna tacche, su un'altra Stria tacche, e così fino a Tesa tacche.

 

- Ma uno cosa se ne fa? Li butta per terra e cerca di indovinare quali numeri gli fanno vedere gli Ossi-a-forma-di-Pietra-Sacra?

 

- Si', o maestro. Questo può essere un modo per far passare il tempo ai ragazzi della tribù che non sanno mai cosa fare, oppure si può giocare a fare uscire il numero più grande, due Tesa con lo stesso lancio di due Ossi-a-forma-di-Pietra-Sacra.

 

- Tutto questo mi sembra stupido. Ma stai sicuro di una cosa – disse a questo punto Mmnnll-: se il tuo gioco prenderà piede, il grande capo troverà il modo di guadagnarci! Magari con la scusa di rimettere a posto il totem con la testa di Vfnkw, che è tutto da restaurare….