Un matematico va alla guerra: la breve storia di Eugenio Elia Levi

Tratto dal numero 92 di Lettera matematica pristem, dedicato al contributo della Matematica e dei matematici durante la Grande Guerra, presentiamo l'articolo di Mauro Comoglio che ripercorre la (breve) vita di Eugenio Elia Levi (1883-1917), giovane promessa della Matematica italiana e ardente sostenitore dell'entrata in guerra dell'italia nel primo conflitto mondiale.

 

Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra contro l'Impero austroungarico: a ricordarcelo anche la Canzone del Piave imparata a memoria da gene-razioni di alunni delle scuole elementari e celebrata dalla retorica dl Ventennio.

Un altro evento, legato alla Grande Guerra, è forse impresso ancora più a fondo nella memoria storica degli italiani: la disfatta di Caporetto. A partire dalle 2:00 del 24 ottobre 1917, le artiglierie dei generali austriaci rovesciarono decine di migliaia di bombe sulle posizioni tenute dalla II e III Armata del Regio Esercito Italiano, sul fronte dell'Isonzo. Dopo 6 ore di incessante martellamento, da cui emerse un paesaggio lunare, 353.000 uomini degli eserciti imperiali si riversarono sulle trincee italiane, sfondando nei pressi di Gabria e di San Daniele del Carso. I reggimenti bosniaci e le temutissime truppe slesiane ebbero rapidamente la meglio sugli italiani. Fu l'inizio della ritirata di Caporetto, la più disastrosa sconfitta nella storia dell'esercito italiano. Mentre i reparti della II Armata venivano travolti e la III Armata cercava faticosamente di ripiegare, iniziava la lenta e dolorosa fuga di centinaia di migliaia di profughi che tentavano di raggiungere i ponti sul Tagliamento prima che fossero fatti brillare dal Genio, confusi con reparti di sbandati e truppe fresche che cercavano di andare incontro al nemico per arginarne l'avanzata, in un caos assoluto. La disfatta subita dall'esercito italiano costò la vita a migliaia di connazionali e rappresentò un vero e proprio trauma collettivo, il cui ricordo resiste nel tempo, tanto da essere divenuta espressione proverbiale.

Durante le giornate convulse della ritirata, il 28 ottobre nei pressi di Cormons, cadde colpito da "vile palla nemica" il capitano Eugenio Elia Levi, comandante della 98ma Compagnia del I Reggimento Genio. Quella pallottola spense la vita di uno dei più creativi matematici italiani del '900.

 

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