Girolamo Cardano

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Gerolamo Cardano, nato a Pavia il 24 settembre 1501, è stata una delle figure più singolari in Matematica, Medicina e Astrologia.

Da giovane venne avviato allo studio della Matematica dal padre Fazio, notaio amico di Leonardo da Vinci. Nel 1520 si iscrisse all'Università di Pavia e successivamente a quella di Padova per studiare medicina, ottenendo la laurea nel 1524. A causa del suo carattere fiero ed eccentrico si procurò molti nemici e una cattiva fama, tanto da avere difficoltà nell'esercizio della professione medica. Dal 1534 iniziò l'insegnamento della Matematica a Milano. Dal 1547 al 1551 fu docente di medicina a Pavia e dal 1562 a Bologna. Nel 1570 venne accusato di eresia per aver elaborato e pubblicato nel '54 un oroscopo di Gesù. Venne arrestato, tenuto in carcere per parecchi mesi, costretto ad abiurare "Coram Congregatione" e ad abbandonare la cattedra occupata all'Università di Bologna. Si trasferì così a Roma dove, dopo un rifiuto dal Papa Pio V, riuscì a ottenere un vitalizio dal Papa Gregorio XIII. Qui morì il 21 settembre 1576.

Girolamo Cardano

 

Come testimonia la sua autobiografia, "De vita propria" pubblicata postuma nel 1643, Cardano ebbe una vita molto movimentata. Spesso indebitato era un giocatore d'azzardo e scacchi. Sui giochi scrisse, intorno al 1560, "Liber de ludo aleae", libro sulle probabilità nel gioco e sui metodi per barare efficacemente. Cardano è noto soprattutto per i suoi contributi all'Algebra. Pubblicò le soluzioni dell'equazione cubica e dell'equazione di quarto grado nell'opera "Ars magna" del 1545. A questo proposito fu protagonista di una delle più accese dispute della storia della Matematica. Infatti Tartaglia accusò Cardano di avergli sottratto con l'inganno la formula risolutiva delle equazioni di terzo grado. Cardano invece sostenne di aver pubblicato la formula solo dopo aver saputo che Tartaglia l'aveva, a sua volta, appresa da Scipione del Ferro. Ad oggi la formula e soluzione è detta di Cardanica.

Cardano fu anche un inventore prolifico, a lui si devono la progettazione di alcuni meccanismi quali la serratura a combinazione, la sospensione cardanica (tre anelli concentrici collegati da snodi, in grado di ospitare una bussola o un giroscopio, garantendo la libertà di movimento dello strumento) e il giunto cardanico, dispositivo ancora oggi usato nelle vetture che consente di trasmettere un moto rotatorio da un asse a un altro di diverso orientamento.