Guido Grandi

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Guido Grandi, nato il 1 ottobre 1671 a Cremona, è stato gesuita e matematico noto per i suoi lavori in Geometria e Idraulica.

Compì gli studi presso il Collegio dei Gesuiti di Cremona, dove ebbe come maestro Girolamo Saccheri. All'età di 16 anni entrò nel monastero camaldolese di Classe di Ravenna, assumendo il nome Guido in sostituzione degli originari Francesco Lodovico. Dopo aver continuato gli studi teologici a Roma e quelli geometrici e matematici a Firenze, nel 1700 divenne professore di Filosofia nel monastero camaldolese di Firenze. E' del 1703 la pubblicazione del volume "La quadratura del cerchio e dell'iperbole", al cui interno si ritrova il paradosso matematico (intuito anche da Leibniz) secondo cui la somma parziale di una serie a segni alterni di numeri può non convergere. La seri in questione è oggi detta "serie di Grandi". Durante una visita in Inghilterra nel 1709, divenne membro della Royal Society.

Guido Grandi

 

Nel 1714 divenne matematico di corte presso il granduca di Toscana e più tardi professore di Matematica nell'Università di Pisa. Fu sovrintendente alle acque del granducato, contribuendo ai lavori di drenaggio per la bonifica della Val di Chiana. Studiò la curva algebrica da lui chiamata "rodonea", cosiddetta per la sua forma che richiamava i petali di un fiore e fu autore degli "Elementi di Geometria di Euclide", pubblicati postumi a Venezia nel 1780. Fu il primo ad usare e diffondere in Italia la nuova Analisi infinitesimale. A tal proposito scrisse l'opera "De infinitis infinitorum, et infinite parvorum ordinibus disquisitio geometrica" (1710) nella quale applicò i metodi infinitesimali.

Guido Grandi è morto a Pisa il 4 luglio 1742.