Sofja Kovalevskaja

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Matematica geniale dalla vita romanzesca, Sofja Krukovsky Kovalevskaja, detta Sonja, diede importanti contributi in diversi campi della matematica e fu una delle prime donne al mondo ad ottenere una cattedra universitaria. Fu anche una grande scrittrice e una sostenitrice dei diritti delle donne. La sua battaglia per farle accedere a ogni grado dell’istruzione iniziò ad aprir loro le porte delle Università e i suoi innovativi risultati in Matematica fecero in modo che i colleghi rividero le loro prevenzioni riguardo al ruolo femminile in campo scientifico.

Nata il 15 gennaio 1850 nei pressi di S. Pietroburgo da una famiglia nobile, seconda di tre figli – tra la maggiore, Anjuta, che le fu particolarmente cara, e il più piccolo, Fedja –, sin da bambina Sonja mostrò un talento eccezionale per la Matematica. I genitori le diedero un'ottima istruzione, permettendole di studiare privatamente la Geometria analitica e il Calcolo. L'accesso all'Università le era tuttavia negato: in Russia le donne non potevano accedere agli studi universitari.

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In quegli anni Sonja entrò in contatto con i giovani appartenenti agli ambienti nichilisti e rivoluzionari che si battevano per l'abolizione della schiavitù e per l'istruzione delle donne. In questi ambienti era diventata consuetudine che le donne contraessero matrimoni di convenienza per ottenere il passaporto e andare all'estero a studiare.

Così fece anche Sonja: sposò Vladimir Kovalevskij, studente di giurisprudenza appassionato di scienze naturali, e si trasferì con lui prima a Vienna, poi ad Heidelberg e infine a Berlino, dove iniziò a lavorare con Karl Weierstrass, uno dei fondatori dell'Analisi moderna.

La collaborazione con Weierstrass fu molto proficua. Sotto la sua guida Sonja scrisse importanti lavori, che le valsero il diploma di dottorato summa cum laude: “La teoria delle equazioni differenziali alle derivate parziali” (1875), considerato un lavoro di grande rilievo, uno studio sugli anelli di Saturno e il saggio “Riduzione di una classe di integrali abeliani di 3° grado a integrali ellittici”.

Nel 1884 si trasferì a Stoccolma, dove il matematico Gösta Mittag-Leffler le fece ottenere dall'Università una cattedra, e contemporaneamente il posto di redattrice della importante rivista Acta Mathemattica da lui fondata. Gli anni svedesi sono quelli in cui Sonja inizia a lavorare al problema della rotazione di un corpo rigido attorno a un punto fisso. Il lavoro su questo argomento le valse, nel 1888, il prestigioso Premio Bordin dell'Accademia delle Scienze di Parigi.

Nel corso della sua vita Sonja si dedicò anche all'attività letteraria, lavorando come critica teatrale e cronista scientifica e scrivendo racconti, poesie e un'autobiografia. Morì a Stoccolma, il 10 febbraio 1891, per una polmonite contratta nel viaggio di ritorno dalla Francia.