La matematica della democrazia

Year: 2013
Il procedimento matematico grazie al quale si determina la rappresentanza politica non è perfetto, qualunque esso sia. Ci sono incongruenze matematiche, paradossi e questioni numericamente irrisolvibili. Il voto a maggioranza può dunque condurre a risultati paradossali.

G. Szpiro

La matematica della democrazia

Bollati Boringhieri, Torino, 2013

pp. 291; euro 29,00

 

Il procedimento matematico grazie al quale si determina la rappresentanza politica non è perfetto, qualunque esso sia. Ci sono incongruenze matematiche e questioni numericamente irrisolvibili. Il voto a maggioranza può dunque condurre a risultati paradossali. Gestire in maniera "assolutamente giusta" il meccanismo di voto e la ripartizione dei membri di un'assemblea elettiva è stato per secoli (e lo è tuttora) un problema senza soluzione. Che si scelga il proporzionale puro, il maggioritario con correzioni o qualche altro sistema tra i moltissimi ormai inventati, c’è sempre modo di distorcere il risultato o di arrivare a un vero e proprio paradosso, dove non vince nessuno, vincono tutti o è di fatto impossibile distribuire i seggi equamente.

Questo enigma ha turbato per secoli la mente di matematici, statistici, scienziati politici ed economisti. Ogni meccanismo di voto, tranne uno, presenta delle incongruenze. Ogni meccanismo elettorale, tranne uno, può essere manipolato. Il problema è che l'unico metodo di governo che evita paradossi, incoerenze e manipolazioni è la dittatura. Attraverso esempi storici e spiegazioni matematiche George Szpiro illustra la storia di questo rompicapo, i personaggi che hanno preso parte al dibattito e le raffinate insidie della Matematica della democrazia.