La parrucca di Newton

Year: 2013
Di Newton tutti conosciamo la leggenda della mela che gli permise di formulare la Teoria della gravitazione universale, ma quasi tutti sappiamo poco o nulla della sua parrucca. Luminet, astrofisico di fama mondiale, nel suo nuovo libro ci racconta che la parrucca di Newton, oltre a permettergli di coprire un cranio reso completamente calvo dal mercurio durante i suoi esperimenti, nasconde una mente eccezionale che con passione e dedizione si dedicò sia alla scienza che all'alchimia (bella contraddizione per uno dei padri del razionalismo moderno).

J.P. Luminet

La parrucca di Newton

La Lepre, Roma, 2011

pp. 405; euro 24,00


Di Newton tutti conosciamo la leggenda della mela che gli diede l'idea per formulare la Teoria della gravitazione universale, ma quasi tutti sappiamo poco o nulla della sua parrucca. Luminet, astrofisico di fama mondiale, nel suo libro ci racconta che la parrucca di Newton, oltre a permettergli di coprire un cranio reso completamente calvo dal mercurio e dallo zolfo usati durante i suoi esperimenti, nasconde una mente eccezionale che con passione e dedizione si dedicò sia alla scienza che all'alchimia (bella contraddizione per uno dei padri del razionalismo moderno!).

Si ripercorre in maniera romanzata (pur descrivendo correttamente gli studi e le scoperte), divertente e dissacrante la vita di Isaac Newton, figura molto controversa e lontanissima dall'idea corrente dello scienziato moderno. Ne emerge un ritratto originale, un personaggio oscuro, dominato dalle pulsioni irrazionali, scorbutico e sgradevole, probabilmente paranoico, competitivo che temeva le critiche degli altri. Nell'opera si accenna al "bastone di Euclide", che conteneva un messaggio di Keplero nel quale si scopre che l'astrono tedesco aveva già scoperto la legge di gravitazione universale e Newton dunque se ne sarebbe appropriato di nascosto.

Il volume rientra una serie che Luminet ha dedicato ai grandi scienziati e matematici: "Le baton d'Euclide", "Le secret de Copernic", "La discorde céleste" e "L'oeil de Galilée" (quest'ultimo tradotto in italiano sempre per le edizioni La Lepre col titolo "L'occhio di Galileo").