L'Aritmetica di Cupido

Year: 2011
I lettori di questo sito e gli amici del PRISTEM conoscono bene Carlo Toffalori, docente di Logica all’Università di Camerino, appassionato e brillante scrittore di “Matematica e Letteratura”. Lo apprezzano, oltre che per il precedente “Il matematico in giallo” (Guanda, 2008), per le sue riflessioni e i suoi racconti apparsi sul sito e su “Lettera Matematica PRISTEM”.

C. Toffalori

L’Aritmetica di Cupido

Guanda, Parma, 2011

pp. 254; euro 16,50

I lettori di questo sito e gli amici del PRISTEM conoscono bene Carlo Toffalori, docente di Logica all’Università di Camerino, appassionato e brillante scrittore di “Matematica e Letteratura”. Lo apprezzano, oltre che per il precedente “Il matematico in giallo” (Guanda, 2008), per le sue riflessioni e i suoi racconti apparsi sul sito e su “Lettera Matematica PRISTEM”.

Adesso, sempre sul tema “Matematica e Letteratura”,  da Guanda è appena uscito il gustoso e stimolante “L’Aritmetica di Cupido”. Ne proponiamo la presentazione che compare sul risvolto di copertina e che nelle ultime righe spiega le ragioni del titolo.

“Tra gli scrittori “Matematica” è spesso sinonimo di rigidità, oppressione, predeterminazione soffocante contro cui ribellarsi: la vita è “pur sempre la vita e non solo una radice quadrata” protesta Dostoevskij. Ma forse le cose non stanno proprio così, e anche in Letteratura – nei testi di Borges, Carroll, Musil, Queneau e molti altri – emerge un’altra immagine della Matematica, che è invece gusto del paradosso e dell’aforisma, libertà dagli schemi, fantasia di inventarne di nuovi, levità e giocosità: quella che Italo Calvino, nelle Lezioni americane, definisce la “leggerezza della pensosità” e Thomas Mann chiama, in Altezza Reale, un “gioco dell’aria”. E’ di queste matematiche esotiche e variegate che ci parla Carlo Toffalori, presentandole come ci vengono dipinte da vari autori. Senza trascurare qualche divagazione stuzzicante, su Matematica e Teologia per esempio, o sulla Matematica dell’amore, dai matrimoni a tre sessi di Asimov alle prodezze aritmetiche di Don Giovanni e Casanova”.