Logica a processo. Da Aristotele a Perry Mason

Year: 2016
Non sempre logica e giustizia vanno di pari passo. Talora una medesima parola, come "teorema", assume significati opposti, di verità dimostrata o di ipotesi strampalata. Esistono tuttavia tra logica e giustizia "innocenti" e sorprendenti analogie.

S. Leonesi - C. Toffalori

Logica a processo. Da Aristotele a Perry Mason

Franco Angeli, Milano, 2016

pp. 192; euro 19,00

 

Non sempre logica e giustizia vanno di pari passo. Talora una medesima parola, come "teorema", assume significati opposti, di verità dimostrata o di ipotesi strampalata. Esistono tuttavia tra logica e giustizia "innocenti" e sorprendenti analogie. Analogie che Carlo Toffalori e Stefano Leonesi, matematici con la passione per la letteratura, ci invitano a scoprire, ricavandole da vari casi criminali, spesso solo immaginari, in cui la logica si rivela uno strumento utile, una presenza paradossale o un'assenza imbarazzante.

Si affidano per questa indagine alle testimonianze di personaggi illustri, da Protagora a Cervantes, da Diderot a Dostoevskij, da Kafka a Lewis Carroll, raccontando varie singolari vicende di giudizi senza logica e di logica senza giudizio e istruendo infine una sorta di processo alla logica stessa, per valutarne i presunti benefici e gli svantaggi non solo per la giurisprudenza e il diritto, ma anche per la matematica, l'informatica e la scienza in generale. Utili allo scopo si riveleranno essere alcune varianti giuridiche di quei celebri "teoremi di incompletezza" di Gödel che hanno dimostrato come pure in matematica la verità non sia sempre dimostrabile.

Una conclusione, tuttavia, che non dovrebbe indurre alla rassegnazione, perché, se non altro, nella buona matematica tutto ciò che è dimostrabile è vero. E bisogna augurarsi che lo stesso capiti nella buona giustizia.