Saper aspettare

Year: 2014
"Da lunedì mi metto a dieta!", "Questa è l'ultima sigaretta che fumo", "Finite le vacanze inizio a fare palestra"... chi non ha mai pronunciato oppure sentito pronunciare uno di questi buoni propositi non una ma mille volte? Il problema è che nella maggior parte dei casi questi propositi vengono rinnovati periodicamente, a causa del fallimento dei tentativi precedenti. L'autore di questo agile libro, Fabio Paglieri, ricercatore presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Roma, mostra quanto sia diffusa questa tendenza a rivedere le scelte in conseguenza del solo passare del tempo e in particolare l'incapacità di resistere alle tentazioni esercitando l'autocontrollo.

F. Paglieri

Saper aspettare

il Mulino, Bologna, 2014

pp. 136; euro 11,00

 

"Da lunedì mi metto a dieta!", "Questa è l'ultima sigaretta che fumo", "Finite le vacanze inizio a fare palestra"... chi non ha mai pronunciato oppure sentito pronunciare uno di questi buoni propositi non una ma mille volte? Il problema è che nella maggior parte dei casi questi propositi vengono rinnovati periodicamente, a causa del fallimento dei tentativi precedenti. L'autore di questo agile libro, Fabio Paglieri, ricercatore presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Roma, mostra quanto sia diffusa questa tendenza a rivedere le scelte in conseguenza del solo passare del tempo e in particolare l'incapacità di resistere alle tentazioni esercitando l'autocontrollo. Paglieri ci mostra con una notevole ricchezza di esempi tratti dalla quotidianità di ognuno di noi, anche la problematica opposta, quella cioè legata alla procrastinazione. Il procrastinatore vive in un mondo terribile. Prendete questo esempio che si trova nel libro: Giovanni rinuncia a uscire con gli amici perché ha in programma due giorni di studio intensivo che ha troppe volte rimandato in passato. Acceso il portatile comincia a tergiversare leggendo le email, le ultime notizie sulla formazione della sua squadra del cuore, i post dei suoi amici su Facebook e via di questo passo fino ad accorgersi che è passato troppo tempo e ormai è tardi per iniziare a studiare. Quindi Giovanni non è uscito coi suoi amici e non si è nemmeno portato avanti con lo studio. Esisteva uno scenario peggiore?

Tranquilli però, esistono dei rimedi ad entrambi i problemi e sono noti dall'alba dei tempi. Perlomeno Omero ne era già consapevole visto che ha dotato l'eroe Ulisse di un'arguzia pari soltanto alla sua curiosità, che gli permette di resistere alla tentazione delle sirene e allo stesso tempo sentire il loro misterioso e bellissimo canto. C'è riuscito facendosi legare all'albero maestro e facendo in modo che a caldo, posto di fronte alla tentazione, non gli fosse più possibile cambiare la decisione presa a freddo, quando ancora passare indenne e tornare a Itaca sano e salvo era valutato più importante dell'ascolto del canto delle sirene. Ulisse ha attuato un cosiddetto precommitment, né più né meno di chi vuol mettersi a dieta ed evita di tenere i dolci in casa o vuol smettere di fumare ed evita locali in cui è ammesso il fumo.

Allo stesso modo, i procrastinatori compulsivi possono fissare delle scadenze strategiche, con degli obiettivi da raggiungere mensilmente, settimanalmente o anche quotidianamente in modo da raggiungere l'obiettivo finale un piccolo passo alla volta.

Tutti questi rimedi partono da un presupposto: la consapevolezza di avere problemi di autocontrollo e/o di procrastinazione. Ulisse non riesce ad evitare il pericolo rappresentato dalle sirene perché si autocontrolla, ma perché è consapevole di questa sua debolezza e mette in atto la contromossa opportuna per evitare che l'Ulisse futuro, quello che sentirà il canto delle sirene, possa prendere delle decisioni che non soddisfano l'Ulisse presente.

A questo punto il lettore di Matepristem si chiederà cosa questo libro abbia a che fare con la Matematica. Perché questa recensione non si trova in un blog di psicologi? La Matematica è lo strumento attraverso il quale gli studiosi delle scienze sociali modellizzano le cosiddette scelte intertemporali, cioè scelte le cui conseguenze non si verificano nel momento stesso in cui la scelta viene effettuata ma anche in uno o più momenti futuri. Lo strumento tecnico più utilizzato per valutare oggi il valore di qualcosa che deve avvenire nel futuro è il cosiddetto sconto esponenziale. Alla base c'è l'ipotesi che ogni individuo sia dotato di un certo tasso di interesse soggettivo costante tramite il quale sconta il futuro. E' importante notare che se gli individui scontassero davvero il futuro in modo esponenziale non si verificherebbero né problemi di autocontrollo né di procrastinazione. Saremmo tutti temporalmente coerenti, cioè il solo passare del tempo non ci farebbe mai cambiare idea. Abbiamo visto quanto spesso avvenga proprio il contrario: cioè gli esseri umani (e non solo) sono temporalmente incoerenti. Questo implica che lo sconto esponenziale non ha valore descrittivo, al massimo solo normativo. Occorrerebbe una funzione di sconto con un bias verso il presente, che comporti una perdita di valore molto maggiore per un'attesa che inizia oggi rispetto a un'attesa altrettanto lunga ma che inizia fra un anno. Solo in questo modo si possono spiegare i comportamenti descritti da Paglieri. Il fatto curioso è che gli psicologi e gli economisti comportamentali hanno trovato un rimedio ai problemi descrittivi dello sconto esponenziale, introducendo il cosiddetto sconto iperbolico. Il problema, al solito, è convincere il mainstream ad adottare questa più realistica funzione di sconto. Infatti, a parole sono tutti convinti che lo sconto iperbolico sia molto più descrittivo dello sconto esponenziale, ma poi nei loro modelli puntualmente ritroviamo quest'ultimo. La sistematica adozione di questo strumento è rimandata costantemente, proprio come fanno tutti i procrastinatori più incalliti.