Verso una rappresentazione probabilistica del mondo

Year: 2012
La massima aristotelica del principio di causalità ha guidato dai tempi antichi il pensiero umano, rappresentando una delle sue convinzioni più radicate. Dall'inizio del Novecento però questo principio, visto come unico strumento valido per indagare la realtà, ha cominciato ad essere messo in dubbio soprattutto nel mondo della Fisica.

D. Costantini

Verso una rappresentazione probabilistica del mondo

Emmebi edizioni, Firenze, 2012

pp. 541; euro 43,00

 

La massima aristotelica del principio di causalità ha guidato dai tempi antichi il pensiero umano, rappresentando una delle convinzioni più radicate. Dall’inizio del Novecento però questo principio, visto come unico strumento valido per indagare la realtà, ha cominciato ad essere messo in dubbio, soprattutto nel mondo della Fisica.

Nonostante questo ancora oggi si ricorre comunemente al principio di casualità, in particolare in alcuni ambiti della ricerca, come nel caso degli economisti che emettono predizioni su come andranno le cose nel "breve termine" mentre sono cauti nell'affermare quello che si verificherà nel "lungo termine".

Nel libro si indaga come sia meglio una teoria probabilistica, piuttosto che una causale, per descrivere ciò che è accaduto e prevedere quello che accadrà, ricordando come le teorie scientificamente più avanzate siano di natura probabilistica (in particolare tutte quelle fondate sulla Meccanica quantistica). Con quest’opera si delinea un pensiero scientifico che anziché pretendere di asserire con certezza ciò che accadrà, si limita a prevedere le modalità mediante le quali il mondo evolverà. Perché il nuovo modo di pensare, che è poi quello suggerito dalla scienza contemporanea, non può essere colto nella sua pienezza senza l’ausilio della probabilità.