Bonaventura Cavalieri

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Bonaventura Cavalieri, nato a Milano nel 1598, è celebre per aver sviluppato il metodo degli indivisibili e per aver posto le basi della teoria del calcolo infinitesimale.

Nel 1615 entrò nell'ordine dei Gesuati e si recò all'Università di Pisa per studiare Matematica dove fu allievo di Benedetto Castelli. Sempre a Pisa incontrò Galileo che ne appoggiò la carriera fino a quando divenne lettore presso l'Università di Bologna nel 1629. Fu lo stesso Galileo a spingere Cavalieri ad occuparsi di calcolo infinitesimale. In particolare Cavalieri sviluppò le idee di Galileo sugli indivisibili che pubblicò nel 1635 in “Geometria indivisibilibus continuorum nova quadam ratione promota”. In quest’opera compare per la prima volta il cosiddetto metodo degli indivisibili, usato per la determinazione di aree e volumi. Si definisce un'area come l’unione di un numero indefinito di segmenti paralleli equidistanti e un volume come unione di un numero indefinito di aree piane parallele. Questi elementi sono detti rispettivamente indivisibili di area e di volume.

Bonaventura Cavalieri

 

Nonostante le critiche dei contemporanei, il metodo degli indivisibili venne applicato da molti altri matematici come Pascal e Torricelli. Fa riferimento a Cavalieri l’assonometria cavaliera che permette di rappresentare su un foglio bidimensionale oggetti a tre dimensioni tramite l'utilizzo di tre assi aventi l'origine in comune.

Cavalieri trascorse gli ultimi anni a Bologna soffrendo di ricorrenti malanni. Qui morì il 30 novembre 1647.