Da qualche tempo i matematici guardano con particolare interesse al mondo finanziario. Propongono nuovi strumenti per la sua analisi e per tenere sotto controllo le sue turbolenze. Ma allora perché non sono riusciti a prevedere la crisi di questi anni? Hanno forse delle precise responsabilità? A livello tecnico? A livello etico? Su questi temi si è aperto un vivace dibattito su The Mathematical Intelligencer. Ne riportiamo alcuni momenti con l’impegno a riprenderlo nel prossimo numero di Lettera matematica pristem, ospitando l'intervento di Marco Papi dell'Università "Campus Bio-Medico" di Roma.
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Matematica e finanza: un disagio etico [1] di Marc Rogalski
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Una replica [2] di Ivar Ekeland
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Il mio punto di vista [3] di Jonathan Korman
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I matematici nel mondo della finanza [4] di Peter Haggstrom