Ha insegnato Storia della Fisica presso il Dipartimento di Fisica dell'U-niversità "La Sapienza" di Roma. I suoi interessi di ricerca riguardano vari aspetti della storia della Fisica dell'Ottocento e Novecento, con particolare attenzione alle vicende della Fisica italiana dall'Unità al secondo dopoguerra e alla storia delle istituzioni scientifiche italiane. Ha curato la raccolta di vari archivi personali di figure di rilievo della Fisica italiana. Ha pubblicato (con M. De Maria), Da via Panisperna all'America e, con G. Paoloni, ha curato la raccolta di scritti di E. Amaldi Twentieth Century Physics. Essays and Recollections. Ha collaborato al volume Per una storia del consiglio nazionale delle ricerche. È autore (con M. De Maria e G. Paoloni) del volume L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare: storia di una comunità di ricerca, di L'eredità di Fermi. Storia fotografica dagli archivi di Edoardo Amaldi e, in collaborazione con M.G. Ianniello, di Fermi e dintorni. Due secoli di fisica a Roma (1748-1960).
Dal numero 98 di Lettera Matematica Pristem pubblichiamo la recensione dello storico della Fisica Giovanni Battimelli del libro "Al servizio del Reich. Come la fisica vendette l'anima a Hitler" di Philip Ball (Einaudi, 2015).
Sul tema dei rapporti tra comunità scientifiche e regimi totalitari, quello delle vicende della scienza tedesca durante il nazismo è probabilmente l'argomento che con più attenzione è stato esplorato dagli storici e che in misura maggiore ha avuto diffusione tra il grande pubblico. La letteratura al riguardo è ormai abbastanza corposa. Solo per restare ai titoli più significativi che hanno visto una traduzione, e una significativa diffusione, in lingua italiana, basta pensare al lavoro di Alan Beyerchen, alla ricca biografia di Heisenberg scritta da David Cassidy e alla ricostruzione da parte di John Heilbron del dramma interiore di Planck, fino alla più recente pubblicazione delle registrazioni di Farm Hall con il magistrale commento di Jeremy Bernstein, per non parlare della vastissima eco suscitata dalla apparizione della piéce teatrale di Michael Frayn dedicata alla controversa vicenda dell'incontro a Copenhagen nel 1941 tra Bohr e Heisenberg.