Matematica, matematici e Grande Guerra

-

22-23 maggio 2014

Centro di Ricerca Matematica Ennio De Giorgi

Collegio Puteano, Scuola Normale Superiore

Piazza dei Cavalieri 3, Pisa

 

MATEMATICA, MATEMATICI E GRANDE GUERRA

Centenario della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria

Organizzazione: Sergei Demidov (Mosca), Luigi Pepe (Ferrara)


La matematica è stata legata alle discipline militari almeno dai tempi di Archimede. La "nuova scienza" di Tartaglia, la traiettoria parabolica dei proiettili in assenza di gravità, come conseguenza della legge di caduta dei gravi di Galileo, la forma del solido di minima resistenza di Newton, il trattato di artiglieria di Eulero, forniscono alcuni esempi di questo legame. La Grande Guerra, per le sue eccezionali dimensioni e durata, ha visto impegnati come militari e come tecnici alcune della maggiori figure della matematica del secolo XX come Vito Volterra, Emile Borel, Emil Artin, Richard Courant, Eugenio Elia Levi, Francesco Severi, Leonida Tonelli. In particolare, in relazione a questioni militari, la balistica e la fluidodinamica hanno fatto grandi progressi. Tra le conseguenze della guerra vi è stata anche la nascita degli stati slavi creando, in particolare in Polonia, le condizioni per lo sviluppo di notevoli scuole matematiche. D'altra parte la produzione scientifica nel campo della matematica è fortemente diminuita durante gli anni del conflitto e la scomparsa di non pochi promettenti scienziati ha indebolito, in particolare in Italia e in Francia, la comunità matematica. Diversi volumi sono ormai dedicati a matematica e Grande Guerra, ma l'attenzione è stata rivolta principalmente al fronte occidentale (Francia, Germania, Inghilterra). Scopo del convegno è di esplorare soprattutto la partecipazione dei matematici, le premesse e le conseguenze di essa, sui fronti orientali quindi: Austria, Ungheria, Paesi balcanici, Polonia, Boemia, Moravia, Slovacchia, Russia, Impero ottomano.

PROGRAMMA DELLE RELAZIONI.