La scomparsa di Giorgio Salvini

08/04/2015

L'8 aprile nella sua casa di Roma è morto, all'età di 95 anni, il fisico Giorgio Salvini, uno dei protagonisti della Fisica italiana del dopoguerra e fondatore, insieme a Edoardo Amaldi, del primo acceleratore circolare italiano (l'elettrosincrotrone di Frascati).

Nato a Milano il 24 aprile 1920, qui si era laureato in Fisica nel 1942 e, dopo un biennio nell'esercito, dal 1944 aveva ripreso gli studi concentrandosi sulla Fisica delle particelle. Tra il 1948 e il 1951 lavorò a Princeton e una volta rientrato in Italia insegnò a Cagliari, Pisa e a Roma dove, a partire dal 1955, tenne la cattedra di Fisica Generale.

Giorgio Salvini

 

Nel 1953 fu nominato direttore del Progetto nazionale per la costruzione di un elettrosincrotrone da mille milioni di elettronvolt (1.000 MeV) a Frascati. Oltre ad aprire la strada a nuove tecniche di ricerca, la macchina di Frascati rappresentava la "via italiana alla Fisica delle alte energie" e inaugurava la costruzione dei grandi acceleratori che stavano nascendo in altri Paesi.

E' stato presidente dell'INFN dal 1966 al 1970 e nel 1983 ha fatto parte del gruppo internazionale di ricerca che al CERN dava la caccia alle particelle W e Z zero (la cui scoperta valse a Carlo Rubbia il premio Nobel nel 1984). Salvini è stato inoltre presidente dell'Accademia dei Lincei dal 1990 al 1994 e Ministro dell'Università e della Ricerca dal 1995 al 1996.

Fernando Ferroni, attuale presidente dell'INFN, ha così commentato la scomparsa del grande fisico: "Salvini è stato un protagonista straordinario della rinascita della fisica italiana dopo la tragedia della diaspora e della guerra, accettò giovanissimo il compito di organizzare e coordinare la costruzione del sincrotrone presso i Laboratori di Frascati. Una macchina che nacque dalla volontà di proiettare l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nell'eccellenza della fisica mondiale, e che lui rese realtà insieme a una squadra di giovani entusiasti. Nella sua lunga e splendida carriera scientifica l'ottimismo della volontà ha sempre prevalso e questo è un lascito di cui l'INFN cercherà di far sempre tesoro".